Strutture ricettive: L’extra-alberghiero come valore aggiunto, dal 2015 raddoppiati i posti letto.
Razzolini: “Crescere con qualità, sì all’aumento del tempo di permanenza”.
L’analisi dei dati sui flussi turistici del 2019 nella Marca trevigiana elaborati dall’Ufficio di statistica della Regione del Veneto ha fotografato un incremento dello 0,4% di arrivi del 3,9% di presenze rispetto all’anno precedente.
Il focus sulle colline di Conegliano e Valdobbiadene, considerando i 29 Comuni dell’ottavo sito Unesco del Veneto, ha contato 186 mila arrivi e 445 mila presenze (+1,1% e + 1,8% rispetto al 2018).
La tendenza
Una tendenza sottolineata da un vero e proprio boom di strutture ricettive registrato a Valdobbiadene, dove è l’extra-alberghiero il valore aggiunto in linea con il concetto di “albergo diffuso”, con un incremento superiore al 150% che in 5 anni può dirsi ben più che raddoppiato.
Una crescita progressiva, continua e sostenibile, s’intenda, da non fraintendere con un exploit improvviso che spesso rischia di rivelarsi un fuoco di paglia. E proprio con costanza e sostenibilità l’amministrazione comunale vuole continuare a lavorare.
Sono 71 le realtà valdobbiadenesi dedicate all’ospitalità censite nel 2019, per un totale di 669 posti letto. Nel 2014 erano le strutture erano 26 per poco più di 380 posti letto.
Pressoché raddoppiati nello stesso periodo anche i numeri dell’imposta di soggiorno sul territorio, parallelamente alla crescita dei soggiorni e delle notti dormite.
“Dati e cifre che premiano il lavoro svolto dall’amministrazione comunale negli ultimi 5 anni – commenta il vicesindaco del Comune di Valdobbiadene, Tommaso Razzolini – e l’attenzione rivolta alla formazione specifica promossa e rivolta a tutti i soggetti che si occupano di accoglienza e ricettività nel territorio”.
“Certo è che dobbiamo crescere ancora – continua il vicesindaco Razzolini – ma sempre all’insegna della qualità e della professionalità dei servizi, strizzando l’occhio a un turismo diffuso tra le nostre colline per cercare di aumentare il tempo di permanenza dei visitatori”.
“Le proposte per vivere al meglio il territorio e il paesaggio del sito UNESCO sono molteplici – conclude Razzolini – vanno valorizzate e messe a sistema tra le nostre strutture ricettive ancor prima che al turista”.
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