Razzolini (FDI): “Con il nuovo Ddl regionale, a rischio Ipa Terre Alte della Marca Trevigiana: la Regione la riconosca, nonostante i tre Comuni di diverso Ats. Con un nuovo ente effetto opposto alla semplificazione, da Fratelli d’Italia un emendamento in Consiglio veneto”
(Arv) Venezia 3 mag. 2023 – “Ho presentato oggi in Consiglio regionale una proposta di emendamento al comma 5 dell’art.12 – Modifiche dell’articolo 25 della legge regionale 29 novembre 2001, n.35 “Nuove norme sulla programmazione”, in riferimento alle disposizioni in materia di associazionismo intercomunale, fusioni di Comuni e Intese programmatiche d’area (Ipa). Di concerto con le istanze del territorio dell’Alta Marca Trevigiana, questo emendamento vuole sciogliere il nodo rappresentato dall’obbligo di adeguamento all’Ambito territoriale sociale (Ats) per le Intese programmatiche d’area (Ipa) imposto dal disegno di legge regionale. In pratica le Ipa potranno comprendere Comuni di più Ats e avere il riconoscimento regionale solo nel caso si costituiscano con forma giuridica di associazione riconosciuta o di Fondazione, eventualmente confluendo su forme analoghe esistenti nel proprio territorio”. Così il Consigliere regionale Tommaso Razzolini del gruppo consiliare Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni che spiega: “Una clausola che chiediamo si applichi con adeguate motivazioni anche all’Ipa Terre Alte della Marca Trevigiana, che rischia di decadere in quanto comprendente 30 Comuni dell’alto trevigiano di cui 27 appartenenti all’Ambito sociale territoriale di Conegliano e 3 all’Ats di Asolo (Segusino, Valdobbiadene e Vidor). Una realtà che non intende trasformarsi in ente autonomo con personalità giuridica, potendo già avvalersi del Gal Alta Marca Trevigiana (società consortile a responsabilità limitata) quale segreteria tecnica e amministrativa, in quanto ritenuta una duplicazione di una forma già esistente. Non appare altresì praticabile far confluire i partner dell’Ipa Terre Alte della Marca Trevigiana nell’associazione per il Patrimonio Unesco delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, ente con diverse finalità che ha anche la Regione come socio, né tantomeno utilizzare altre fondazioni con finalità diverse”.
“Sia chiaro – precisa il Consigliere – che qui non si discutono quindi gli obbiettivi di semplificare il livello di governance e di assumere quello dell’Ambito territoriale sociale quale livello ottimale per la programmazione e gestione dei servizi. Ma in considerazione della circostanza che i Comuni di Segusino, Valdobbiadene e Vidor riscontrano maggiore omogeneità con l’area della sinistra Piave sui temi della programmazione dello sviluppo locale e delle infrastrutture, rispetto all’area di Asolo su cui gravitano invece per i servizi socio-sanitari, si richiede di modificare la disposizione sopra richiamata ad esempio equiparando o salvaguardando la presente Ipa al pari di quelle costituite con personalità giuridica. In caso contrario il territorio sarà costretto a creare un nuovo ente, associazione o fondazione, compromettendo gli obiettivi di riordino della nuova legge regionale che porterebbe paradossalmente all’effetto opposto rispetto alle finalità perseguite; e invece di semplificare, aggiunge un nuovo livello di governance”.